I bifosfonati sono un gruppo di farmaci in grado di inibire il riassorbimento osseo e di conseguenza aumentano il volume dell’osso corticale e trabecolare, inoltre non vengono metabolizzati e quindi permangono nell’osso a concentrazioni elevate anche per lungo tempo. Vengono usati nella terapia dell’osteoporosi in menopausa, nella malattia di Paget, nel trattamento delle lesioni osteolitiche da metastasi ossee, negli ipertiroidismi e in corso di terapie corticostetroidee prolungate.
Da alcuni anni sono apparsi casi di osteonecrosi delle ossa mascellari, patologia che consiste nella perdita parziale e localizzata del tessuto osseo, con o senza dolore, spesso in corrispondenza di una zona dove si è verificata una estrazione o un intervento che ha determinato l’esposizione di osso.
L’osteonecrosi da bifosfonati si è verificata, prevalentemente, in casi di trattamento prolungato e per via endovenosa, ma non si può escludere anche negli altri tipi di somministrazione. È molto importante, quindi, informare chi prescrive i bifosfonati della propria salute orale, e contemporaneamente il dentista curante, del fatto che vi state sottoponendo a un trattamento con questi farmaci. Inoltre, prima di iniziare un trattamento con i bifosfonati è importante fare una visita di controllo dall’odontoiatra e una seduta di igiene orale professionale, oltre a programmare eventuali estrazioni o interventi di chirurgia implantare prima di cominciare la cura.