Non si può pensare a uno studio odontoiatrico che non sia provvisto di autoclavi, per la completa eliminazione di tutti i microrganismi attraverso la sterilizzazione. Una volta che un prodotto è stato sterilizzato e correttamente sigillato, rimarrà sterile indefinitamente. L’autoclave, uno strumento estremamente importante nella pratica microbiologica, assicura l’eliminazione dei microrganismi, incluse le endospore, mediante l’utilizzazione di calore umido.

La sterilizzazione mediante calore prevede un trattamento che provoca la completa distruzione di tutti gli organismi. Per ottenere questi risultati è necessario raggiungere temperature superiori al punto di ebollizione dell’acqua. Ciò si ottiene immettendo vapore saturo sotto pressione nella camera ermetica dell’autoclave. Il principio è quello sfruttato dalle pentole a pressione. La pressione utilizzata per la sterilizzazione in autoclave permette di raggiungere una temperatura di 121ºC; a questa temperatura il tempo di trattamento è generalmente di 10-15 minuti. Non è la pressione che si raggiunge all’interno dell’autoclave, comunque, che provoca la morte dei microrganismi; il fattore letale è, infatti, l’elevata temperatura che si può raggiungere a pressioni superiori a quella atmosferica. Le autoclavi di classe B sterilizzano anche gli strumenti cavi e forniscono un resoconto dettagliato della sterilizzazione avvenuta.